I vitigni autoctoni del Trentino
Il Trentino vanta tre vitigni autoctoni: Nosiola, Marzemino e Teroldego. Tutti tre rientrano nella produzione di Cantina Sociale.
Cosa sono i vitigni autoctoni?
Il vitigno autoctono indica quelle varietà di viti coltivate nel medesimo ambito territoriale di origine del vitigno stesso, e che ne assumono così la tipicità e le caratteristiche. In altre parole si tratta di un vitigno non trapiantato, ma che ha origine proprio nel territorio di coltivazione. Si distingue dal vitigno internazionale, che partendo da una nazione di origine, è stato sviluppato in altre parti del mondo.
I vitigni autoctoni del Trentino
NOSIOLA
È l’unico vitigno autoctono di bacca bianca sopravvissuto alla ricostruzione viticola post-fillossera. Le zone tipiche di produzione sono le colline laterali della Val d’Adige, in particolare intorno a Pressano-Lavis, la Vallagarina e la Valle dei Laghi, dove è utilizzato per la produzione del tradizionale Vino Santo.
MARZEMINO
Conosciuto nella zona di Rovereto sin dal tempo della Serenissima, è oggi coltivato nella zona ben delimitata della Vallagarina. I prodotti più conosciuti sono il Marzemino d’Isera ed il Marzemino dei Ziresi, nel comune di Volano.
TEROLDEGO
Definito “vino principe del Trentino”, il Teroldego trova citazioni circa la sua presenza sul suolo trentino fin dal XIV secolo; è celebrato nelle cronache del Concilio di Trento (1545-1563). La storia recente lo ha indicato con l’appellativo “Rotaliano”, per indicare la zona dove si concentra la sua maggior diffusione: la Piana Rotaliana.